Espansione Tissutale

L'espansione tissutale è una metodica che sfrutta l'elasticità della pelle per ottenere tessuto in quantità necessaria a ricostruire l'area interessata. Si attua mediante l'inserimento sotto la pelle di un palloncino provvisto di una valvola, che viene gonfiato con acqua (soluzione salina) gradualmente nel tempo e che distende i tessuti ad esso sovrastanti.

E' spesso usata per la ricostruzione mammaria, ma può essere impiegata per la riparazione di qualsiasi tipo di difetto. Numerosi sono i vantaggi di questa metodica. Primo tra tutti la possibilità di avere tessuto con caratteristiche identiche a quello da riparare (spessore, colore, presenza o meno di peli, etc).

Gli svantaggi sono dati dalla necessità di un doppio intervento e dalla difficoltà di mimetizzazione del dispositivo durante la fase di riempimento. Infatti, se nella ricostruzione mammaria la salienza è quello che la paziente desidera, negli altri interventi può rappresentare un problema importante di gestione per la comune vita di relazione.

Tutti gli interventi chirurgici portano con sé un minimo di imprevedibilità e di rischio

L'espansione tissutale, come tutte le procedure chirurgiche porta con sé dei rischi di complicanza. La più comune è che il dispositivo possa rompersi o che la valvola possa perdere il liquido iniettato. Tale evenienza non comporta comunque alcun pericolo per la salute del paziente.

Un'altra complicanza possibile è l'infezione che può costringere anche alla rimozione temporanea dell'espansore.

Preparazione all'intervento

E' buona norma, a cominciare dalla settimana precedente all'intervento, non assumere Ac. Acetilsalicico (aspirina) per evitare problemi di coagulazione, e per i fumatori astenersi per almeno 4 settimane (due prima e due dopo l'operazione).

Se si è reduci da un'infezione o una malattia sarebbe prudente posporre l'intervento chirurgico.

Se si viene operati in regime di Day-Surgery (dimissione nello stesso giorno) è indispensabile che il/la paziente venga accompagnato da una persona che possa prendersene cura nel riaccompagnarla a casa e nelle necessità delle prime 24-48 ore.

L'intervento chirurgico

La procedura varia a seconda della localizzazione dell'espansore e può essere eseguita sia in regime di ricovero che ambulatoriale. Può durare da 1 a 2 ore in dipendenza della grandezza del'espansore e dell'area da trattare. Si esegue un'incisione nelle vicinanze dell'area che poi dovrà essere riparata e si allestisce una tasca che può essere sottocutanea o sottomuscolare. Già all'atto operatorio si inserisce una prima quantità di liquido nel dispositivo attraverso la valvola che può essere incorporata ad esso o collegata con un piccolo tubicino. Nelle settimane seguenti, in ambulatorio, si procederà al riempimento graduale dell'espansore che sino al raggiungimento dell'espansione desiderata. Il secondo tempo chirurgico prevede la rimozione dell'espansore, sempre attraverso la stessa incisione del primo intervento ed il rimodellamento del lembo per l'are da ricostruire.

Nella ricostruzione mammaria invece la rimozione dell'espansore è seguita dall'impianto della protesi definitiva.

L'anestesia

Si può procedere sia con una sedazione combinata ad un'anestesia locale che con l'anestesia generale. La scelta è legata all'entità dell'intervento da eseguire e va discussa caso per caso.

Il post-operatorio

Il dolore nel post-operatorio è evidentemente legato all'entità dell'intervento subito, ma in ogni caso i fastidi sono ben controllati dalla terapia farmacologica. Un discomforto solo temporaneo e di lievissima entità è la regola per quanto riguarda i riempimenti.

Ripresa dell'attività

Anche in questo caso la ripresa è legata all'entità dell'intervento subito. In linea generale si può dire che comunque pochi giorni sono sufficienti per ricominciare la normale attività.