Parti di seno asportate per errore, chirurgo plastico a giudizio

A Firenze un chirurgo plastico è finito sotto processo perché ad una sua paziente vennero asportati i capezzoli a causa delle lesioni subite in un intervento di chirurgia riduttiva a del seno. I fatti sono risalenti al 2003 e l’intervento venne eseguito in una clinica privata fiorentina. L’accusa dichiara che il chirurgo incoraggiò la paziente ad affrontare l’intervento di riduzione del seno, dopo il quale si verificò la necrosi dei capezzoli che dovettero essere asportati.

Non mi piace occuparmi di episodi che coinvolgono colleghi e per i quali non esistono giudizi di nessun grado, ma solo richieste risarcitorie. Sono spinto però al commento dal titolo della notizia. Questo è un classico caso di titolo totalmente fuorviante che ha il solo scopo di essere sensazionale. La notizia data in questo modo spinge certamente il lettore a trarre delle conclusioni sbagliate. Pur non conoscendo i fatti, posso affermare senza tema di smentita che il chirurgo non ha asportato per errore parti di seno, ma si è verificata una complicanza, che per quanto rara, è ampiamente descritta in letteratura scientifica: la necrosi dei capezzoli. Non ho nessun elemento per poter valutare l’operato del chirurgo (che non conosco), né voglio fare difese d’ufficio, peraltro non richieste, ma le complicanze non le hanno soltanto quelli che non operano. E’ indubbio che quanto accaduto sia una grave complicanza, certamente non frequente ed è opportuno e necessario che le indagini vengano fatte per portare alla luce eventuali negligenze o imperizie di che ha eseguito l’intervento, ma in un’abitudine tutta italiana, prima ancora di capire se esistano delle colpe, si fanno titoli sensazionali con un po’ troppa superficialità.